Il segreto della bambina sulla scogliera by Lucinda Riley

Il segreto della bambina sulla scogliera by Lucinda Riley

autore:Lucinda Riley
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
pubblicato: 2015-05-30T22:00:00+00:00


25

Grania stava cercando di convincere Aurora a mangiare un po’ dello sgombro pescato da Shane, quando squillò il telefono. «Pronto?» rispose, leccandosi le dita.

«Parla Grania?»

«Sì.»

«Sono Alexander Devonshire.»

«Salve, Alexander.» Grania coprì il ricevitore e rispose affermativamente alla domanda silenziosa di Aurora. Era suo padre.

«Come sta Aurora?»

«Decisamente bene, direi.»

«Ottimo. Volevo salutarla e avvertire che sabato sarò di ritorno.»

«Sono certa che ne sarà felicissima. Ha sentito molto la sua mancanza.»

Aurora annuì energicamente.

«Anche io la sua. È tutto a posto?»

«Stiamo benissimo, gliel’assicuro.»

«Bene, molto bene.»

La conversazione languiva, perciò Grania aggiunse: «Vuole che gliela passi? Sono sicura che ha molte cose da raccontarle.»

«Certo. Allora a sabato, Grania.»

«Sì. Ecco, le passo Aurora.»

Grania passò il telefono alla bambina e uscì con discrezione dalla stanza. Sapeva che si sarebbe parlato di cuccioli e lezioni di danza, perciò salì al piano di sopra a preparare un bagno per Aurora.

Seduta sul bordo della vasca in attesa che si riempisse, si rese conto che l’imminente ritorno di Alexander suonava come una chiamata alle armi; era giunto il momento di prendere una decisione.

Aurora e Grania trascorsero alla fattoria la maggior parte dei loro ultimi giorni insieme. Fra Aurora e la famiglia Ryan si era instaurato un forte legame. Come disse John, Aurora era un «piccolo gigante». E Kathleen, che fino a poco prima si rifiutava persino di vederla, aveva finito con il chiedere a Grania se poteva portarle Aurora prima di colazione, per andare a prendere insieme le uova nel pollaio. Così tutte le galline si erano ritrovate ad avere un nome; e Aurora pianse moltissimo quando Beauty e Giselle vennero mangiate da una volpe.

«Nonostante sia cresciuta fra le raffinatezze dei Lisle, la piccolina è a suo agio con gli animali. Sarebbe la moglie perfetta per un fattore» disse una sera Shane, mentre Aurora era impegnata a dare la buonanotte a tutte le mucche.

«Non è una cosa che si impara» aggiunse John.

Il giorno dell’atteso ritorno di Alexander, Grania fece entrare Aurora nella vasca e le diede una bella spazzolata. Non voleva certo che suo padre sentisse puzza di stalla quando avrebbe finalmente riabbracciato la sua bambina. Mentre la insaponava, pensò con orgoglio che Aurora non le era mai sembrata tanto in salute. Aspettarono con il naso incollato alla finestra della sua camera. Quando scorsero il taxi di Alexander risalire la collina, la piccola scese le scale di corsa per dare il bentornato al suo papà.

Dopo alcuni minuti Grania si sentì chiamare e scese al piano di sotto. Aurora era nell’ingresso con un’espressione a metà fra la contentezza e la costernazione.

«Oh Grania! È così bello riavere papà a casa. Ma credo che abbia lavorato troppo. È magrissimo e ha una brutta cera. Dobbiamo portarlo in spiaggia a respirare l’aria del mare.» Aurora prese Grania per mano e la condusse in cucina. «Vieni a salutarlo. Sto cercando di fargli una tazza di tè, ma non sono capace.»

Quando Grania entrò in cucina, cercò di nascondere lo spavento. Dire che era magro e pallido era un eufemismo. Alexander aveva un aspetto terribile. Gli chiese com’era andato il viaggio e finì di preparare il tè.



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